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mercoledì 5 dicembre 2007

Prodi-Zapatero




Prodi-Zapatero, un vertice a Napoli
Mercoledì summit italo-spagnolo a Palazzo Reale
Il giorno dopo inaugurazione della struttura disegnata da Piano
Giovedì il premier al «Vulcano buono»
Romano ProdiNAPOLI — Due giorni per respirare un po' aria d'Europa: Napoli ci (ri) prova ed è disposta ancora una volta ad accollarsi i disagi che ne deriveranno in termini di mobilità. Gli eventi sono da vetrina: mercoledì il vertice italo-spagnolo con Prodi e Zapatero (con blocco della circolazione in via Cesario Console e divieto di parcheggio nell'area del Borgo Marinari e di Castel dell'Ovo); giovedì a Nola l'inaugurazione del Vulcano Buono di Renzo Piano che qualcuno, con un pizzico di enfasi non mal riposta, ha già battezzato il Beaubourg italiano. Per la bellezza delle linee architettoniche ma anche per la grandeur che esprime. Dopo aver discusso, a Palazzo Reale, con la punta di diamante del miracolo spagnolo, l'inquilino di Palazzo Chigi si tratterrà a Napoli per non mancare all'appuntamento con il grandioso centro servizi di Nola che completa il progetto già decollato con il Cis — 320 aziende specializzate nell'ingrosso — e l'Interporto, che ha assunto un ruolo leader nella logistica. Collegando Napoli con tutti i porti del Mezzogiorno e, su strada ferrata, con l'Europa e la nuova frontiera cinese dove il Cis è stato riprodotto come modello ideale.
Il progetto del «Vulcano buono»: da sinistra, Gravagnuolo, Punzo, Cascetta, Piano e BassolinoFacendo gridare al miracolo Luca Cordero di Montezemolo che si è complimentato con il presidente Gianni Punzo e la sua affiatatissima «squadra». In queste ore nel gran cantiere si lavora febbrilmente agli ultimi preparativi. Le pareti del Vulcano sono state ricoperte da un tappeto verde e l'effetto è suggestivo. L'immagine dello «sterminator Vesevo» si è stemperata e il visitatore che «entra » in questa città del fare è colpito dalla cura dei particolari. Tutto già funziona a puntino e quando la vita comincerà a pulsare non ci saranno imprevisti. Il cratere è stato trasformato in una bellissima piazza che fa da contraltare a quella del Plebiscito e delinea i nuovi confini della città capitale — è estremamente suggestivo il fatto che con il nuovo insediamento la conurbazione napoletana si «allungherà» virtualmente di altri 14 chilometri in linea d'aria e che, di conseguenza, tra Napoli e Nola distanza di ridurrà a soli tre chilometri — che è destinato a diventare in pochissimi mesi uno dei centri di servizi più importanti d'Europa e sicuramente il più grande d'Italia.
I numeri sono da primato: 450.000 mq, dei quali quasi 150.000 coperti; 80 casse per gestire il flusso di ordini nei punti di vendita di Auchan (il colosso socio di minoranza al 45%). E poi ancora una galleria commerciale con 160 insegne e 8000 posti nei vari parcheggi della città nuova. Anche le previsioni di affluenza sono a misura del gigante che le cifre delineano: 15 milioni di visitatori l'anno, 8000 famiglie direttamente inserite nell'organico della nuova citta nolana. Il sindaco di Nola, Felice Napolitano conmfessa di aver cambiato parere in c orsa. «All'inizio tra me e il Cavaliere Punzo non era scoppoato l'amore — dice — ma ora i nolani hanno capito che ilo «risveglio» è cominciato, anche se è auspicabile che la ricaduta sul comprensorio sia più diffuco e coinvolga soprattutto i giovani». Si teme, insomma, che il «gigante» pensi solo ai fatti suoi e riservi ai locali solo mle briciole; lo pensa il consigliere regionale Pasquale Sommese e lo pensano anche i giovani che chiedono un inserimento più fattuale che valorizzi le risorse culturali di Nola e della chiostra di paesi vicini.
Qualche accenno di bonifica del territorio, però, comincia a delinearsi. Ieri, ad esempio, è stato presentato il progetto di riqualificazione della stazione Fs di Nola che verrà realizzato nell'ambito del progetto Centostazioni e riguarderà il fabbricato viaggiatori e l'ex scalo merci. Ma le richieste vanno oltre: riguardano l'esigenza di migliorare il collegamento con la stazione dell'Alta velocità e un profondo restyling della strada antica che salda la città nuova a quella vecchia. «Se riusciamo a trattenere in città il 20% dei visitatori del Vulcano buono, dice il sindaco, Nola potrà finalmente rialzare la testa». È possibile, nasta lavorare perchè avvenga.

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